A chi si rivolge
Gli alunni della scuola dell’obbligo a cui è rivolto il servizio di sostegno scolastico sono bambini e ragazzi che manifestano difficoltà a scuola e che dalla famiglia non possono ricevere l’aiuto di cui avrebbero bisogno. L’attività di sostegno si propone di supportarli nello studio e nello svolgimento dei compiti scolastici e di stabilire con essi una relazione di aiuto, finalizzata a promuovere l’autonomia, l’autostima e la crescita personale.
Uno spazio di approfondimento degli studi è riservato agli studenti della scuola secondaria di secondo grado che necessitano nell’apprendimento di un sostegno, di tipo linguistico e scientifico, e per cui le famiglie non possono sostenere il costo di lezioni private.
COME È ORGANIZZATO
Nelle scuole secondarie di primo grado e in buona parte delle scuole primarie, il sostegno scolastico è attivo per due giorni settimanali, da novembre a maggio, per la durata di due ore nelle scuole secondarie e di un’ora e mezza nelle scuole primarie.
E’ attuato in orario pomeridiano, dopo lo svolgimento delle lezioni scolastiche.
La Soglia garantisce la presenza di un responsabile in ogni plesso scolastico, un adulto che coordini l’intervento di doposcuola e che sia di supporto a studenti e volontari.
I ragazzi, italiani o stranieri, sono segnalati dagli insegnanti di classe in accordo con le famiglie.
L’accompagnamento scolastico per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado si svolge due volte alla settimana da ottobre a maggio e continua, in alcuni casi, anche nel periodo delle vacanze.
I corsi sono coordinati da un educatore che settimanalmente raccoglie le esigenze degli studenti e provvede ad abbinare lo studente al volontario che può rispondere al bisogno espresso.
Oltre che su indicazione degli insegnanti, la proposta a partecipare al servizio offerto dalla Soglia avviene tramite un “passaparola” tra compagni, fatto dai ragazzi stessi.
GLI OPERATORI
Il servizio di sostegno extrascolastico è svolto da educatori professionali, da numerosi volontari adulti, in buona parte ex insegnanti, o da persone laureate in materia scientifiche o umanistiche non appartenenti al mondo della scuola e da volontari giovani delle scuole secondarie di secondo grado del territorio canturino.
A inizio anno scolastico si incontrano gli studenti di terza e di quarta del Liceo Enrico Fermi, del Liceo Fausto Melotti di Cantù, del Liceo Jean Monnet di Mariano Comense e del liceo Ciceri di Como, per fare loro la proposta di intervenire nel doposcuola.
Una parte degli studenti sceglie di aderire al progetto con la forma dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (ex Alternanza Scuola – Lavoro).
A chi sceglie di collaborare come volontario, al termine dello svolgimento del corso di formazione e dell’attività di sostegno, La Soglia rilascia un attestato di partecipazione che dà diritto ai crediti formativi.
CORSO DI FORMAZIONE
L’Associazione al fine di preparare i volontari organizza ogni anno un corso di formazione denominato MI SPECCHIO IN TE.
Il corso offre ai giovani che intendono operare in questa realtà extrascolastica l’opportunità di approfondire le tematiche proprie della relazione educativa in situazioni di disagio scolastico e di riflettere sull’esperienza di impegno in tale realtà come occasione di crescita personale.
IL PROGRAMMA DI FORMAZIONE
Gli incontri hanno i seguenti titoli:
- COMUNICARE BENE PER MOTIVARE MEGLIO: la capacità di educare
- STUDIARE CON METODO: indicazioni sulle modalità di svolgimento del doposcuola.
- STARE SULLA SOGLIA: IL VALORE DELLʼACCOGLIENZA. L’accoglienza dei ragazzi stranieri nel doposcuola
I docenti formatori sono professionisti che si occupano di psicologia, sociologia, pedagogia e didattica.
L’ORARIO DEI DOPOSCUOLA 2023 – 2024
Giorni |
Ora |
Sedi |
Lunedì – mercoledì | 15,00 -17,00 | Secondaria Anzani |
Martedì – giovedì | 15,00 -17,00 | Secondaria Tibaldi |
Martedì – venerdì | 15,00 -17,00 | Secondaria Turati Vighizzolo |
Martedì – giovedì | 16,00 – 17,30
16,30 – 18,00 |
Primaria Via De Gasperi
Primaria Via Andina |
Lunedì – mercoledì | 16,00 – 17,30
16,00 – 17,30 |
Primaria Via Colombo
Primaria Via Daverio |
Lunedì
Venerdì |
16,30 – 18,00
16,30 – 17,55 |
Primaria Via Casartelli |
Giovedì – Venerdì | 14,30 – 16,00 | Primaria Mirabello |
Martedì – Venerdì | 16,30 – 18.00 | Primaria Cascina Amata |
Giovedì – Venerdì | 14,30 – 16,00 | Primaria Rodari Vighizzolo |
Martedì – Venerdì | 16,30 – 18,00 | Primaria Degano Vighizzolo |
I NUMERI DEL DOPOSCUOLA
NUMERO e ORE DI VOLONTARIATO Anno scolastico 2023 – 2024
Utenti |
Volontari Giovani |
Giovani PCTO |
Volontari Adulti |
Totale |
||||
Scuola |
N° |
N° |
Ore |
N° |
Ore |
N° |
Ore |
Ore |
Primaria e Secondaria 1° grado | 151 | 71 | 1.738 | 103 | 3.728 | 48 | 2.650 | 8.116 |
Secondaria 2° grado | 10 | 10 | 121 | 121 | ||||
TOTALE | 8.237 |
LABORATORI ESTIVI – 2023 Primaria e Secondaria di I° grado
Utenti |
Volontari Adulti |
Volontari Giovani |
||
N° |
N° |
Ore |
N° |
Ore |
59 | 4 | 46 | 24 | 448 |
TOTALE Ore | 494 |
COLLABORAZIONI
L’attività di sostegno scolastico è attuata in collaborazione con:
- i Servizi alla Persona del Comune di Cantù,
- la cooperativa Progetto Sociale,
- gli Istituti Comprensivi di Cantù.
Il corso di formazione “Mi Specchio in Te” è organizzato insieme all’Associazione Sportello Scuola e Volontariato
TESTIMONIANZE
NON HAI FATTO IL COMPITO
I compiti a casa erano un problema: spesso non li capiva e non sapeva cosa fare. Lo studio era una difficoltà insormontabile.
A casa raramente c’era il silenzio necessario, tante parole erano difficili; non poteva chiedere aiuto a nessuno.
Non amava la scuola e non l’aveva mai amata. Vedeva i compagni prendere tanti bei voti e lui a malapena arrivava alla sufficienza. A scuola erano rimproveri, a casa continui richiami.
Sperava ogni settimana che arrivasse il venerdì: almeno per due giorni e mezzo non ci avrebbe pensato.
Nel sonno immaginava una scuola diversa: compagni premurosi e pronti a dargli una mano, maestri sorridenti che lo gratificavano e lo incoraggiavano.
Sognava un astuccio nuovo, colmo di matite colorate. Lo faceva perché amava alla follia il disegno e sul foglio bianco riversava i suoi sogni e i suoi desideri.
Poi al risveglio tutto svaniva.
Rimanevano la realtà di ogni giorno, il lungo cammino verso la scuola, la cartella stracarica di libri e di quaderni.
“Non hai fatto tutto il compito”
“Ci sono ancora troppi errori”
“Non sei attento quando spiego”
“Come fai a confondere i Sumeri con i Babilonesi?”
Ormai questi continui rimproveri non lo toccavano più, pareva non sentirli. Lui ci metteva anche del suo: non aveva nessuna voglia di impegnarsi, non desiderava curare il suo lavoro, non si preoccupava se mancavano la penna o la gomma.
Poi aveva sentito all’inizio della scuola, per la prima volta, una parola strana. Ne parlavano la maestra e la mamma.
“Può fare i compiti con La Soglia, io la consiglio vivamente”
Lui ascoltava in silenzio e cercava di capire. A casa aveva chiesto alla mamma.
“Ma tu sei matta, io non mi fermo a scuola a fare i compiti!” Aveva gridato.
Ma la mamma aveva già fatto la sua scelta. E il lunedì alle quattro era lì fermo nell’atrio con altri bambini.
Aveva lasciato la cartella in un angolo, si guardava intorno smarrito.
Non era solo: con lui c’erano altri bambini della scuola e c’era pure il suo compagno di classe che aveva frequentato il doposcuola anche l’anno prima.
“Le maestre del doposcuola non gridano – lo aveva rassicurato – poi sono giovani e carine”.
Ma lui non ci credeva, aveva solo il desiderio di tornare a casa. Passati alcuni minuti si era trovato a fianco una giovane studentessa.
“Lavorerai con lei.” Gli aveva detto il responsabile, Gualtiero.
E lui in silenzio l’aveva seguita. Erano solo in quattro in un’aula che sembrava ancora più grande.
“Ciao, sono Matilde, tu come ti chiami?”
Aveva risposto a fatica.
“Dai, apri la cartella. Cosa devi fare?”
Tutto era iniziato in quel modo, ma poi al secondo e al terzo incontro non provava più timore o imbarazzo a mostrare i quaderni o a leggere le lezioni.
Capiva che quella ragazza era pronta ad aiutarlo e la attendeva ogni giorno seduto sui gradini dell’ingresso.
Ogni cosa per lui era una gran fatica, avrebbe fatto a meno delle operazioni in colonna e dello studio ma aveva capito che non era solo ad affrontare le fatiche della scuola e la scuola stessa gli pareva meno indigesta.
Un anno vola in fretta e arriva l’ultimo giorno.
“Ci sarai ancora il prossimo anno?” Aveva chiesto fiducioso, ma la studentessa era stata sincera:
“Non credo sai, l’anno prossimo non potrò”
Si era sentito tradito e solo le vacanze gli avevano fatto dimenticare il dispiacere del distacco. Ma torna settembre, arrivano i soliti rimproveri della maestra, arriva La Soglia.
Lui ormai esperto attende: sa che ci sarà un’altra studentessa al suo fianco.
Il timore passa in fretta. Si apre la cartella e si ricomincia. Altro giro, altra corsa. Ma La Soglia resta.
Anzi la nuova ragazza è ancora più simpatica e carina.
PRIMO GIORNO DI DOPOSCUOLA
“Buongiorno!”
“Buongiorno prof!”
“Non sono un prof, ma un volontario de La Soglia.”
“Va bene prof.”
“Il mio nome è Giuseppe ma, se vuoi, puoi chiamarmi Pino.”
“Ok prof come vuole, per me fa lo stesso. Allora la chiamerò prof Pino.”
“E il tuo nome?”
“Il mio nome è Giò, con la G, prof.”
“Vedo che indossi una maglietta con una bella J stampata, non sarai mica tifoso della Juve?”
“Sì prof Pino, perché… lei per chi tiene?”
“Ma per il Napoli, naturalmente!”
“Vabbè prof, mica vorrà mettere a confronto una squadra come la Juve con una squadretta come la sua?”
“Beh, domenica scorsa ha vinto, mentre la tua Juve …”
“Solo questione di fortuna, prof, solo fortuna. Tanto lo scudetto lo vinciamo noi”
“Vabbè, lasciamo perdere il calcio.”
Comincia quasi sempre così il primo incontro con i ragazzi del doposcuola. Si parla di sport, di musica, di ballo. Poi si prosegue, naturalmente.
“E dimmi Giò, che classe frequenti?”
“La terza prof, frequento la terza media.”
“Allora quest’anno hai l’esame.”
“Purtroppo!”
“E dimmi, qual è la materia che ti piace di più?”
“Motoria. Motoria è la materia che più mi piace.”
“E c’è una materia che ti piace di meno?”
“Matematica, prof!”
“E ti pareva! Allora prendi il libro di matematica, vediamo che compiti hai.”
“Ma prof, non possiamo parlare un altro po’ di calcio?”
“No Giò, ne riparliamo la prossima volta, ora la ricreazione è finita. Come dice il proverbio? Prima il dovere e poi il piacere. Noi abbiamo fatto il contrario, ma va bene lo stesso. Conosci la regola matematica in cui si afferma che invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia?”
“Così mi sembra, prof. Ma non me la ricordo molto bene.”
“Allora bisogna provvedere!”
Sì, comincia quasi sempre così il mio primo incontro con i ragazzi e le ragazze che vengono al doposcuola de La Soglia.
Con Julio, per esempio, il primo giorno ci ritrovammo a parlare della sua passione per i balli sudamericani e con Maria di musica rock. Isl, invece, mi disse che praticava un particolare tipo di boxe: non gli ho mai confessato che quello sport per me era inaccettabile. Moham mi confessò di amare la musica rap e Ale volle mostrarmi il suo ultimo disegno.
In questi anni di doposcuola, ho imparato che se intendo ottenere risultati con ragazzi come Julio o Maria o Ale o Moham, devo partire dai loro interessi, dalle loro passioni. È quella la Porta che i ragazzi aprono per farsi comprendere. Ed è quella la Porta da aprire per ottenere la loro fiducia, essenziale per tentare di conseguire risultati nell’ambito scolastico.